Che di grattacieli si tratti, o di case a schiera di periferia si parli, fotografare il territorio urbano significa saper cogliere lo spirito ed il sentimento del luogo.
Quartieri centrali ed affollati si alternano a severe isole periferiche.
Con la nostra macchina fotografica ci muoviamo lungo le arterie viarie che collegano le realtà metropolitane. Possiamo utilizzare il classico zoom 24-70mm. Le focali intermedie ben si prestano a questo tipo di fotografia. Con il grandangolo abbiamo la possibilità di cogliere ampie porzioni di territorio ed includere, nell'inquadratura, elementi strutturali verticali ed orizzontali: l’impianto urbanistico ne uscirà perfettamente delineato.
Le focali medie invece ci guidano verso l’isolamento di singoli dettagli, elementi caratteristici che, opportunamente collocati sul piano logico e compositivi, sapranno restituirci l’essenza del luogo.
La figura umana non è necessaria ma, se individuata e ripresa, sarà bene contestualizzarla a dovere. In un gioco di almeno due piani di lettura, la figura potrà raccontare molto di se e di ciò che la circonda se sapremo isolarla da tutto ciò che non è prodromico al racconto. Lavoriamo quindi con diaframma a tutta apertura per una ridotta profondità di campo, fuoco sul soggetto, composizione precisa e funzionale, ricerca di elementi di relazione con il soggetto, in secondo piano, e contesto decisamente sfuocato a contestualizzare il tutto.
Strade, case, attività commerciali ma anche semafori, tralicci, pubblicità. Tutto è in relazione con tutto e si estende con forza nello spazio e nel tempo, prima e dopo, in alto ed in basso, davanti e dietro a noi.
Muoviamoci alle prime luci dell’alba, quando il tutto lentamente prende vita e la luce radente del mattino, timidamente, si fa strada tra le strade.
Punti di ripresa ortogonali ad altezza uomo si, ma anche visioni d’insieme, se possibile, da punti di ripresa elevati in un cocktail dai mille sapori.
Guestpost di G.C.